Le professioni post Covid-19
Scritto e redatto da : Dr.ssa Chiara Rossi
L’indagine svolta dal sistema Excelsior, per la valutazione dei profili maggiormente richiesti nel quinquennio 2019-2023, ha evidenziato una crescita debole per l’economia del 2019. Il 2020, che vede protagonista la pandemia da Covid-19, non può che continuare tale trendnegativo, pur rappresentando una potenziale spinta per l’innovazione e la digitalizzazione del nostro paese.
L’istruzione e la formazione sono i primi ambiti ad essere stati profondamente trasformati dalla realtà che stiamo vivendo. Probabilmente non eravamo pronti a cambiare in maniera così radicale ma, nonostante le difficoltà incontrate, si può dire che siamo stati in grado di rispondere all’esigenza di cambiamento, riorganizzandoci al meglio delle nostre forze. Tuttavia, non passa inosservata l’esigenza di incrementare le competenze digitali del nostro paese.
Il risultato dell’indagine Excelsior, relativa al 2019, evidenzia come la Digital Trasformation e l’Ecosostenibilità avranno un peso considerevole nella definizione dei fabbisogni, in termini di skills richieste, per i lavori del futuro. Oggi, ancor più di ieri, le figure professionali maggiormente richieste sul mercato da aziende e PA sono gli esperti nell’analisi di dati e mercato, nella sicurezza informatica e nell’intelligenza artificiale.
È interessante sottolineare che le nuove tecnologie digitali non genereranno soltanto nuove professioni, ma contribuiranno anche alla replacement demand, con la richiesta di nuove competenze ai neoassunti nelle professioni già esistenti.
In merito all’Ecosostenibilità, è bene evidenziare come il lockdown abbia accelerato tale esigenza, grazie ad una prima e significativa diminuzione dell’inquinamento. Lo stesso Governo, d’altronde, ha introdotto una serie di agevolazioni per l’acquisto di mezzi non inquinanti e spinge verso un concetto sempre più circolare di economia (Conte ha infatti detto “vogliamo un’Italia più verde”). Nel prossimo quinquennio, quindi, le imprese italiane saranno alla ricerca di 518.000/576.000 lavoratori con competenze green, le quali riguarderanno, in maniera trasversale, tanto le professioni ad elevata specializzazione che le professioni tecniche. L’esperto in gestione dell’energia, il chimico verde, l’esperto di acquisti verdi, l’esperto del marketing ambientale, l’installatore di impianti a basso impatto ambientale, rappresentano alcuni esempi di green jobs maggiormente richiesti.
Sia la digitalizzazione, che la green trasformation, inoltre, spingono verso una ridefinizione di logiche e approcci in ambito marketing, settore che, negli ultimi anni, ha incrementato la propria importanza strategica. Infatti, spostando le piazze in ambiente virtuale e considerando la crescente quantità di contenuti ai quali siamo sottoposti, si rischia di ottenere quello che Mark Schaefer definisce “The Content Shock”, ovvero la quantità di contenuti condivisi non è proporzionale alla capacità degli utenti di consumarli. La domanda, quindi, può ritenersi finita, mentre l’offerta si presenta in continuo aumento. Non ci si potrà più improvvisare nel ruolo e diventeranno nevralgiche figure come Marketing Specialist, Brand Manager, E-commerce Manager, Web Content Strategist e Digital Analyst. Thomas Edison diceva “Non ho mai perfezionato un’invenzione senza prima pensare al servizio che avrebbe offerto agli altri. Prima cerco di capire di cosa ha bisogno il mondo, e poi provo ad inventarlo.” Siamo sicuramente nel momento di maggiore cambiamento del nostro mondo, ma i giovani possono e devono facilitare questa trasformazione, mettendo a servizio degli imprenditori la loro capacità di adattamento.
Scritto e redatto da : Dr.ssa Chiara Rossi (Employability Consultant –https://www.linkedin.com/in/chiara-rossi/ )